L‘AIIT nasce a Padova nel 1957 e si propone come punto di riferimento e di incontro tra gli esperti del settore e tra tutti coloro che sono interessati ai problemi di mobilità, traffico e trasporti.
L’attività dell’AIIT è finalizzata a:
A tale scopo, l’AIIT promuove attività culturali, favorisce lo sviluppo di attività di ricerca, formazione ed informazione, individua strategie e piani di intervento per la soluzione dei problemi della mobilità.
Inoltre, l’Associazione vigila sulle proposte formulate e sugli interventi effettuati nel settore da parte degli organismi competenti e promuove azioni a livello politico, legislativo e normativo per il corretto sviluppo della mobilità
Notevole rilevanza assume la possibilità di confrontare le diverse professionalità che l’Associazione propone attraverso le esperienze maturate dai propri soci.
Con il D.M. del Ministro dei Lavori Pubblici del 10 dicembre 1993, si individua nell’AIIT una associazione “di comprovata esperienza nel settore della sicurezza stradale”, secondo quanto previsto dall’art. 230 del Codice della Strada
L’AIIT si articola su tre livelli territoriali:
Fanno inoltre parte integrante della struttura organizzativa anche:
L’attività dell’AIIT è finalizzata a: servire e migliorare la mobilità delle persone e delle merci in termini di sicurezza, fluidità e confort, nel rispetto dell’ambiente;
promuovere l’impiego delle tecnologie più appropriate all’ingegneria del traffico, delle infrastrutture e dei trasporti;
costituirsi come punto di incontro tra gli esperti e tutti coloro che sono interessati ai problemi della mobilità;
tutelare e promuovere l’immagine e l’attività degli ingegneri che si occupano di traffico, infrastrutture e trasporti.
A tale scopo, l’AIIT promuove attività culturali, favorisce lo sviluppo di attività di ricerca, formazione ed informazione, individua strategie e piani di intervento per la soluzione dei problemi della mobilità.
Inoltre, l’Associazione vigila sulle proposte formulate e sugli interventi effettuati nel settore da parte degli organismi competenti e promuove azioni a livello politico, legislativo e normativo per il corretto sviluppo della mobilità.
I Soci si distinguono in ORDINARI ed ADERENTI
I SOCI ORDINARI sono coloro che studiano la mobilità delle persone e delle merci e pianificano a diversi livelli, i relativi sistemi di trasporto in termini infrastrutturali e gestionali.
I SOCI ADERENTI INDIVIDUALI sono tutti coloro che svolgono attività professionali nell’interesse generale della mobilità ed i laureati o laureandi in ingegneria con materie di studio attinenti i trasporti, o in architettura con indirizzo urbanistico.
I SOCI ADERENTI COLLETTIVI sono gli enti pubblici e privati non aventi fine di lucro, che si occupano di mobilità, nonchè gli enti di gestione di infrastrutture o sistemi di trasporto.
Le società a scopo di lucro, con provata esperienza nel campo della mobilità possono associarsi come SOCI AFFILIATI.
Il 17 settembre 1957 a Padova 10 Soci fondatori (Alberto Sartori, Massimo Finozzi, Paolo Moro, Mario Ronc, Lazzaro Saulle, Pierpaolo Sandonnini, Leonida Berti, Federico Aguanno, Rizzardo Rizzetto, Giorgio Fabri Colabich) si riunivano alla presenza del notaio dott. Gregorio Todeschini e decidevano di dar vita (con atto notarile n. 22927) all’Associazione Italiana degli Ingegneri del Traffico (AIIT).
L’obiettivo principale dei Soci fondatori si identificava nel divulgare e promuovere, attraverso l’Associazione, l’uso appropriato delle tecniche dell’ingegneria del traffico, a seguito sia della firma nel 1956 della Convenzione, tra l’Università di Roma ed il Ministero dei Trasporti, circa il finanziamento da parte dello stesso Ministero di un regolare corso di specializzazione accademica in ingegneria del Traffico di durata annuale, sia del contestuale avvio di analoghi corsi di specializzazione da parte delle Università di Milano e Padova.
L’iniziativa di questi corsi universitari, che nel loro avvio seguirono sostanzialmente quelli in uso – fin dal 1938 – nell’Università di Yale ad opera del Prof. Theodore M. Matson (come meglio evidenziato dall’ing. Pasquale Cialdini a pag. 422 del 1° Tomo al Commentario al nuovo Codice della Strada – ediz. UTET 1994), ebbe inizialmente molto successo e si diffuse subito anche presso le Università di Bari, Napoli e Torino e successivamente anche in altre Università italiane.
L’anzidetto obiettivo di fondo viene tenacemente portato avanti per 15 anni (fino al 1972) dal prof. Fabri Colabich, in qualità di Presidente dell’AIIT, e dagli altri membri dei vari Consigli Direttivi dell’Associazione, eletti con cadenza biennale.
In tale periodo vengono – in particolare – organizzati ben 5 Congressi Nazionali (il 1° ed il 3° a Torino nel 1958 e 1961, il 2° ed il 4° a Roma nel 1959 e 1970 ed il 5° a Pistoia nel 1964) e l’Associazione dalla sede di Padova si diffonde con iscritti di altre città italiane, venendo a raccogliere complessivamente circa 90 Soci (al 1972).
Successivamente, viene nominato Presidente dell’AIIT il prof. Renato Bucchi, che opera alacremente per i successivi 16 anni (fino al 1988), con la collaborazione dei membri dei vari Consigli Direttivi via via eletti (sempre con cadenza biennale).
L’opera di promozione e divulgazione delle tecniche proprie dell’ingegneria del traffico viene ampliata, intercalando ai Congressi Nazionali (Padova 1973, Verona 1978, Roma 1984) molte manifestazioni a carattere locale, di cui quelle a più vasta partecipazione e di interesse generale inizialmente sono stati il Convegno di Palermo del 1976, la tavola rotonda di Roma del 1977 e le giornate di studio di Padova nel 1982 e di Torino nel 1987.
Il campo di interesse tecnico, culturale e scientifico dell’Associazione nel frattempo (ma già a partire dal 1965) si è notevolmente allargato: dalla tecnica del traffico stradale, si passa agli aspetti problematici del trasporto pubblico di massa e dell’economia dei trasporti, nonché alla stretta correlazione tra pianificazione di settore e pianificazione territoriale ed urbanistica.
In questo periodo l’AIIT allarga – corrispondentemente – il suo spazio di intervento, specialmente nell’ambito della produzione di leggi e normative nazionali (dal censimento ISTAT dei pendolari per motivi di lavoro e di studio nel 1976, a cui fece seguito nel 1978 la definizione dell’algoritmo di individuazione dei bacini intercomunali di traffico, alle normative del CNR sulle strade nel 1978 ed intersezioni urbane nel 1993 e sulle strade extraurbane nel 1980, insieme al Piano Nazionale dei Trasporti, fino alla prima circolare sui Piani Urbani del Traffico nel 1986), nonché nell’ambito della vigilanza sulle proposte formulate e sugli interventi localmente effettuati dalle Amministrazioni Pubbliche nel settore della mobilità (particolarmente feconda in questo senso fu l’attività svolta a Roma – negli anni dal 1976 al 1990 – in collaborazione con la Commissione Traffico e Trasporti del locale Ordine provinciale degli ingegneri).
Questo sviluppo di attività della compagine sociale (che nel 1988 raggiunse il livello dei circa 150 Soci) derivò – in particolare -dall’avvio delle Delegazioni regionali.
Infatti fin dal 1974, l’allora VicePresidente nazionale, ing. Lucio Quaglia, insieme agli ingg. Edoardo Alberucci, Ignazio Morici e Benvenuto Poso, verificarono – pur nell’ampiezza dei loro diversi campi di azione professionale – una sostanziale radice comune di attività e giunsero ad una prima definizione della figura dell’ingegnere del traffico, successivamente perfezionata nei termini di “coloro che studiano la mobilità delle persone e delle merci ed, in relazione alla qualità del servizio offerto e da fornire, pianificano e sviluppano – ai diversi livelli progettuali e territoriali – i relativi sistemi di trasporto in termini infrastrutturali e gestionali, ottimizzando l’intermodalità di trasporto nelle sue diverse forme, favorendo la sicurezza e valorizzando gli aspetti sociali ed ambientali atti al miglioramento della qualità della vita”.
Essi pertanto, constatata la possibilità di poter accogliere molti altri colleghi, si fecero promotori della costituzione della Delegazione laziale, che divenne rapidamente ed ampiamente operante nel 1976 con la presidenza del compianto prof. Pietro D’Armini.
Analogamente operò il prof. Mario Villa, che a Torino nel 1984 si fece promotore della Delegazione piemontese, insieme al prof. Mario Bordin, che nel 1989 venne a presiedere la Delegazione triveneta, ed all’ing. Franz Muller, che avviò la Delegazione lombarda nel 1991.
A livello nazionale, tornando al 1989, viene nominato Presidente dell’AIIT lo stesso ing. Lucio Quaglia che, con il nuovo Consiglio Direttivo ed – in particolare – con la fattiva collaborazione dell’ing. Pier Franco Treglia, istituisce la Commissione per il rinnovamento dell’AIIT, in modo – anzitutto – da aggiornare l’ormai “vecchio” Statuto dell’Associazione (quello del 1957) ai nuovi campi di attività e di interesse precedentemente indicati.
Nell’Assemblea Nazionale di Viareggio del 1990 si approva il nuovo Statuto (a cui fa seguito nel 1992 l’approvazione del rispettivo “Regolamento”), il quale Statuto – a parte la variazione di sede dell’Associazione da Padova a Roma e l’ampliamento del periodo di rinnovo delle cariche sociali, da due a tre anni e per un periodo totale comunque pari a 6 anni continuativi – considera come principale aspetto innovativo quello di assegnare all’AIIT un obiettivo di carattere sociale generale e non solo di carattere specialistico settoriale, anche tenuto conto della ormai dimostrata opportunità che – per essere socialmente operativi ed incisivi – gli ingegneri del traffico debbano collaborare con specialisti di altri settori collegati alle tematiche della mobilità (economisti, statistici, urbanisti, medici, esperti della comunicazione di massa e della vigilanza sul traffico, ecc.).
La nuova finalità principale dell’Associazione diviene quella di “servire e migliorare la mobilità delle persone e delle merci in termini di sicurezza, fluidità e comfort, nel rispetto dell’ambiente e dell’uso razionale dell’energia, promuovendo l’impiego delle tecniche e delle tecnologie più appropriate relative all’ingegneria del traffico, delle infrastrutture e dei trasporti, nonché ad altre discipline professionali per la parte attinente alla mobilità”.
Da tale scelta nello Statuto è conseguita in particolare la variazione, ferma restando la propria sigla AIIT, della denominazione in Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti, e la creazione di nuove categorie di Soci Individuali, cioè quella dei Soci Aderenti, che si aggiunge a quelle dei Soci Ordinari (rispondenti alla figura dell’ingegnere del traffico di cui si è detto), nonché quelle dei Soci Aderenti Collettivi e degli Affiliati (quest’ultima categoria e differenza delle precedenti comprende Enti e Società a carattere economico).
Altresì il nuovo Statuto dell’AIIT (depositato presso il notaio Assunta De Angelis di Roma il 16 ottobre 1991 con atto notarile n° 45280) prevede una più articolata struttura organizzativa dell’Associazione, oltre che a livello nazionale, anche a livello regionale o interregionale (le Sezioni, come una nuova denominazione delle ex Delegazioni) ed a livello provinciale o comunale (i Distretti), nonché la costituzione del Centro Studi e Ricerche AIIT (di cui ne fanno parte i Soci Ordinari AIIT, regolamentati secondo “l’Ordinamento del CSR”, approvato nello stesso 1991) e la possibilità di istituire presso le singole Sezioni specifici “Circoli AIIT” (a cui partecipano Soci Ordinari o Aderenti appartenenti a categorie professionali omogenee).
Questa nuova configurazione dell’AIIT raccoglie subito molti consensi, ed alle quattro originarie Sezioni (già Delegazioni) del Lazio, del Piemonte del Triveneto e della Lombardia, si aggiungono quelle della Sicilia e Calabria presieduta dal prof. Ferdinando Corriere nel 1993, della Valle d’Aosta nel 1995 (che viene aggregata a quella del Piemonte), della Campania presieduta dal prof. Bruno Montella e dell’Emilia Romagna e Marche nel 1997 presieduta dall’ing. Luigi Stagni, nonché i Distretti di Palermo e Catania nel 1993 e di Reggio Calabria, Salerno, Pisa ed Udine nel 1995.
Il conseguente incremento dei Soci consente – inoltre – l’ampliamento del campo d’azione normativo dell’AIIT che – a livello nazionale – collabora con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Aree Urbane nella Legge Tognoli in materia di parcheggi (1989) e nella cosiddetta circolare Conte sulla fluidificazione del traffico urbano (1991), le quali rappresentano i prodromi sulle normative della tariffazione della sosta su strada e sulla tariffazione della sosta nelle aree a traffico limitato, nonché sull’utilizzo degli ausiliari del traffico (tutti obiettivi raggiunti nel nuovo Codice della Strada del 1992 e nella legge Bassanini bis del 1997).
I risultati comunque, forse i più importanti, l’AIIT li raggiunge – attraverso la collaborazione con l’Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza Stradale del Ministero dei Lavori Pubblici – nell’anzidetto nuovo Codice della Strada (CdS) e nel suo Regolamento di Esecuzione, mediante l’introduzione della logica delle classificazioni funzionali per la viabilità urbana ed extraurbana (avviate con la normativa CNR sulle strade urbane, del 1978), con l’obbligatorietà dei Piani Urbani del Traffico – PUT (traguardo ultra che ventennale, richiesto fin dai primi Congressi Nazionali – cfr. art. 36 del nuovo CdS) e con le successive Direttive per la redazione, adozione ed attuazione di tali Piani (1995 in sostituzione della rispettiva circolare del 1986), nonché con la miriade di norme sulla costruzione e tutela delle strade, sull’organizzazione della circolazione e segnaletica stradale e sulle norme di comportamento degli utenti (tra l’altro l’obbligatorietà di esecuzione dei PUT dell’art. 36 del nuovo CdS viene a riguardare anche la Viabilità Extraurbana – PTVE).
Contemporaneamente a queste ultime attività, si raggiungono anche gli obiettivi relativi alla emanazione delle norme CNR sull’arredo funzionale delle strade urbane (1992) e della circolare sui criteri di progettazione delle piste ciclabili (Dipartimento delle Aree Urbane, 1993).
In tale periodo si affacciano, inoltre, alcuni problemi che portano allo svolgimento di nuove attività. Il primo di essi riguarda il fatto che, pressoché a metà degli anni 80, nelle università italiane – per mancanza di sovvenzioni statali – non vengono più a svolgersi i corsi di perfezionamento in ingegneria del traffico e l’AIIT cerca di sopperire – in parte – a tale gravissima lacuna con lo svolgimento di specifici seminari, ancorché monografici; i primi tre sono stati svolti a Roma sulla redazione dei PUT negli anni 1995-97 con attività della Sede Centrale, poi seguiti in altre città italiane con attività delle singole Sezioni.
Nascono, inoltre, localmente problematiche sull’affidamento corretto degli incarichi di redazione degli stessi PUT, anche se l’AIIT – fin dalla sua iniziale costituzione – aveva insistito tenacemente sulla necessità di costituire gli Uffici Comunali del Traffico (Circolare del Ministe.ro dei LL. PP. del 1961, riconfermata nella Direttiva del 1995 dall’Ispettorato del medesimo Ministero). L’AIIT con le sue Sezione regionali interviene puntualmente presso le singole amministrazioni coinvolte ed, a livello nazionale, propone uno specifico tariffario per la redazione dei PUT, con adatte norme per l’affidamento dei relativi incarichi (1997).
Ancora in quest’ultimo periodo vengono meglio a sistematizzarsi le attività divulgative dell’ingegneria del traffico, che erano iniziate con una certa continuità dal 1981 – mediante l’impegno dell’ing. Ignazio Morici – tramite la produzione di un “Bollettino AIIT”, distribuito solo ai Soci sino al 1987, e seguito – poi – nel 1988 dal “Notiziario AIIT” pubblicato sulla rivista trimestrale “Autostrade” ed alla fine del 1989 con la rivista Onda Verde, la quale – edita bimestralmente dall’ACI – nasce proprio con il marchio di “rivista ACI – AIIT”. Detta sistematicità di informazione avviene anche attraverso la collaborazione continua dei Soci AIIT nelle varie Commissioni ministeriali, del CNR, dell’AIPCR, ecc., con la Conferenza annuale del Traffico e della Circolazione organizzata dall’ACI, con il biennale Convegno di Urbania a Padova e il Convegno annuale degli Assessori al Traffico e dei Comandanti dei Vigili Urbani a Viareggio, nonché – oltre che con la citata rivista “Onda Verde” – anche con la rivista “Le Strade” (le quali riviste vengono ambedue distribuite gratuitamente ai Soci), fino all’organizzazione del 9° Congresso Nazionale a Roma nel novembre del 1997, in cui la compagine sociale arriva a contare oltre 320 Soci, di cui 175 Ordinari.
Dopo l’ing. Lucio Quaglia (in carica per nove anni), nel giugno del 1998 viene eletto come Presidente Nazionale il prof. Sascia Canale, sotto la cui guida – e specialmente tramite il successivo impegno del Direttore del Centro Studi e Ricerche ing. Alberto Novarin – viene in particolare ad ampliarsi l’attività divulgativa, mediante l’avvio della pubblicazione della collana dei Quaderni AIIT, elaborati dai singoli Soci sulle tematiche innovative e più bisognose di normalizzazione (quaderni “prenorme”) relativamente a: la regolazione semaforica (1998), le intersezioni stradali in ambito extraurbano (1999), i Piani del Traffico extraurbani (2000), e le fermate del trasporto pubblico extraurbano (2001).
A partire dall’anno 2000 si avvia anche la produzione originale (durata circa un quinquennio con la collaborazione iniziale dell’dott. Giovanni Cordella) di modelli di calcolo elettronico per la pianificazione del traffico, a partire dai modelli di assegnazione delle matrici O/D degli spostamenti sulle reti di trasporto, nelle due versioni ASTON (assegnazione tutto o niente) e ASINAIIT (assegnazioni per quote incrementali del traffico), seguiti poi dal modello EMOD, per l’elaborazione particolare delle matrici O/D degli spostamenti intercomunali, ai fini dell’individuazione dei bacini di traffico intercomunali, il cui algoritmo di calcolo era già stato definito e preposto nel 1978.
Inoltre, nel 2002 viene a completarsi il quadro delle normative associative interne, con l’approvazione assembleare del “Codice Deontologico dell’AIIT” ed – in particolare – prende avvio la rubrica “AIIT risponde”, destinata a soddisfare i quesiti posti dai lettori – anche non Soci – della rivista “Onda Verde”, a cura degli ingg. Luciano Cera ed Ignazio Morici. Negli stessi anni viene pure quasi a completarsi l’organizzazione territoriale dell’Associazione, tramite la costituzione delle Sezioni Toscana nel 1999 (presieduta dall’ing. Massimo Ferrini) e Puglia e Basilicata nel 2000 (presieduta dal prof. Vincenzo Cotecchia), nonché del Distretto Trentino nel 1999. In tal modo l’AIIT riesce con la sua organizzazione a servire – a quella data – ben 15 Regioni, l’82% del territorio nazionale ed il 92% della popolazione italiana.
Si giunge così – nel giugno 2004 – alla nomina a Presidente nazionale dell’ing. Stefano Giovenali, durante il cui mandato si prosegue su tutte le attività precedentemente avviate, tra cui la pubblicazione di altri tre testi dei Quaderni AIIT: le fermate del trasporto pubblico urbano (2005), i macropoli attrattori di traffico (2006) ed i Piani di dettaglio del traffico urbano ed i piani di intervento per la sicurezza stradale urbana (2010).
Nello stesso periodo (2005 – 2006) viene data particolare visibilità all’esterno dell’AIIT, tramite un nuovo logo ed una nuova brochure dell’Associazione, che viene inviata a tutte le Regioni e Provincie italiane, nonché ai Comuni al di sopra dei 30.000 abitanti. Altresì viene operata una prima sistematizzazione del sito internet dell’AIIT (www.aiit.it), nelle due parti “privata” e “pubblica”, rispettivamente riservata ai Soci ed aperta anche ai non Soci, con ottimi risultati, che già nel 2007 raggiungono i 140.000 contatti annui. In particolare, nella parte privata del sito, si porta a completamento il “data base” dei Soci, adattato per i successivi aggiornamenti. Importante in quegli anni risulta anche l’accordo di collaborazione per l’accesso privilegiato al portale www.clickmobility.it, che consente l’erogazione gratuita per i Soci di servizi informativi, tra cui quello dei bandi di gara nazionali relativi alla categoria “Progettazione di Piani del Traffico e Studi di fattibilità sul traffico”; purtroppo la durata dell’anzidetto accordo si è limitata a circa un quinquennio.
Si giunge quindi al 2007, cinquantenario dell’istituzione dell’AIIT, che viene “festeggiato” – in particolare – con il X Congresso Nazionale a Roma (il IX si era anch’esso tenuto dieci anni prima, a Roma), durante il quale si è proceduto all’emanazione del bando di concorso per tesi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca nel settore del traffico e dei trasporti, in memoria del prof. Pietro D’Armini e dell’ing. Fernando Cecilia, rispettivamente primo e secondo Presidente della Sezione Lazio. Il concorso, con 5 premi assegnati nel 2008, riscuote molto successo, talché viene ripetuta due anni dopo una sua seconda edizione. Per l’esattezza, questi due bandi di Concorso non sono stati i primi emanati dall’AIIT, poiché già nell’anno 2000 si era bandito un concorso in memoria del prof. Renato Bucchi, ex Presidente Onorario Nazionale, per tesine relative al corso (tenuto presso la Facoltà di Architettura di Roma) sulla “Progettazione senza barriere architettoniche”.
Negli anni successivi (2008 – 2010), anche a seguito delle relative direttive europee, viene data sempre più rilevante importanza alla sicurezza stradale, nei suoi due aspetti di “safety audit” e di “safety review”. Vengono quindi organizzati Convegni in collaborazione con le due Fondazioni F.I.SI.CO e Luigi Guccione (Ente morale per le vittime della strada), specialmente in rapporto alla importanza della sistematica manutenzione stradale (temi sul Ciclo delle “Strade maltenute”). Vengono altresì organizzati corsi di formazione specifica per tecnici del settore, tra cui rilevanti quelli svolti in collaborazione con il COREP (Consorzio della Regione Piemonte) e con la Società RST, orientati a costituire il Laboratorio per il Governo della Sicurezza stradale – LAGS, operante per circa un triennio. In quest’ambito – altresì – l’AIIT partecipa alla Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale ed aderisce alla firma della Carta Europea della Sicurezza Stradale.
Nel 2009 l’AIIT si inserisce – per la prima volta – nell’organizzazione del 4° Convegno Tram, insieme all’ASSTRA (Associazione Aziende di Trasporto) ed al CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani), con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, collaborazione questa che si è ripetuta e si ripete biennalmente, con vasta partecipazione di tecnici del settore.
Infine, l’Assemblea dei Soci a Roma nel dicembre del 2010 elegge a Presidente il prof. Giulio Maternini, il quale sviluppa notevolmente – in particolare – i rapporti dell’AIIT con le varie Università italiane e – pertanto – molti docenti universitari del settore vengono anche coinvolti direttamente nella gestione delle Sezioni regionali.
Conseguentemente ne deriva sia l’ulteriore espansione dell’articolazione territoriale dell’Associazione, tramite l’istituzione del Distretto di Genova (nel 2011, presieduto dal prof. Pietro Ugolini), l’istituzione della Sezione Sardegna (nel 2013 presieduta dal prof. Paolo Fadda) e l’accorpamento nello stesso anno del territorio della Regione Molise all’interno della Regione Campania, sia l’intensificazione di Convegni a livello locale, quasi sempre eseguiti con la collaborazione della Società Editrice EGAF. Quest’ultima Società – infatti – all’interno di uno specifico accordo quadro con l’AIIT, garantisce la pubblicazione delle memorie presentate negli anzidetti Convegni. Interessante è pure l’ulteriore aspetto di quest’ultimo accordo, relativo alla fornitura gratuita ai Soci della rubrica settimanale informativa “Sulla Strada”, edita da EGAF che è tuttora in rete. Per aumentare lo sviluppo delle singole Sezioni regionali, si decide – inoltre – di svolgere alcune Assemblee Nazionali non più a Roma, bensì presso i capoluoghi di Provincia italiani, così come avvenuto a Firenze (2012), Brescia (2013) e Parma (2014); con lo stesso obiettivo collabora anche il Direttore del CSR, prof. Felice Giuliani, che – insieme alle singole Sezioni regionali – organizza localmente diversi Convegni, Seminari e corsi di studio (nello specifico quelli di Lecce, Bari, Desenzano sul Garda e Potenza).
Molto positiva a detti stimoli è la risposta di attività proficua di alcune Sezioni regionali, oltre a quella propria del Lazio, in ciò facilitata dalla numerosità dei Soci (pari a circa un terzo del totale nazionale); particolare è l’attività della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta, la quale – con la collaborazione della Segreteria Nazionale – diffonde a tutti i Soci una propria circolare mensile di aggiornamento della bibliografia degli articoli esteri pubblicati sulle riviste di settore.
A livello nazionale vengono inoltre a risollecitarsi i rapporti istituzionali (già avviati nel IX Congresso Nazionale del 1997) con la SIIV (Società Italiana Infrastrutture Viarie) e la SIDT (Società Italiana Docenti della materia Trasporti), ai quali si aggiungono quelli con la SIET (Società Italiana Docenti della materia Economia dei Trasporti) e con l’AIPARK (Associazione Italiana costruttori di Parcheggi), nonché specialmente con l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e con l’ACI (Automobile Club d’Italia), Più dettagliatamente, gli accordi con l’INU – per manifestazioni convegnistiche e per visite tecniche guidate – nascono dal gemellaggio delle rispettive Sezioni regionali del Lazio, tenacemente portato avanti dal Presidente AIIT laziale, ing. Paolo De Angelis, mentre gli accordi con l’ACI vengono subito ad assumere un ampio interesse nazionale (comprendente anche l’esecuzione di studi e di corsi di formazione professionali, nonché la formulazione di proposte di legge), il cui accordo quadro viene sottoscritto per l’ACI dal suo Presidente, ing. Angelo Sticchi Damiani, il quale – peraltro – viene nel novembre del 2012 nominato Socio Onorario dell’AIIT.
Sempre a livello nazionale si decide anche di inserire, sia nel Consiglio Direttivo Nazionale sia nelle singole Giunte Esecutive regionali, un rappresentante dei Soci Aderenti per ogni organismo direttivo dell’AIIT.
Detti rappresentanti locali vengono inizialmente coordinati dal rappresentante nazionale ing. Massimiliano Magnanelli, il quale opportunamente viene ad istituire il “Forum dei Soci AIIT di Linkedin”.
Particolarmente importante è anche il fatto che nel 2013 si avvia la richiesta al CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) affinché l’AIIT venga riconosciuta con Ente Formatore per l’organizzazione di corsi di aggiornamento nel settore dell’ingegneria del Traffico e dei Trasporti, con possibilità di rilascio diretto di CFP (Crediti Formativi per l’aggiornamento Professionale permanente degli ingegneri). Peraltro già dal 10/12/1993 – secondo quanto indicato all’art. 230 del Nuovo Codice della Strada – con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, l’AIIT era stata inserita nell’Elenco degli Enti ed Associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e sicurezza stradale.
A marzo del 2014 viene eletto alla massima carica dell’AIIT l’ing. Giovanni Mantovani, sotto la cui Presidenza si è……, ma questa è un’altra storia che verrà scritta dai posteri.
Lunga e prosperosa vita all’AIIT.